La sistemazione idrogeologica nelle zone montane è il settore in cui cent’anni fa è nato l’uso tradizionale di certe tecniche di assestamento dei versanti mediante l’utilizzo di tronchi, pietrame, ramaglie vive, ecc. Tali tecniche si sono successivamente sviluppate grazie alla disponibilità di nuovi materiali e tecnologie (polimeri collanti per idrosemine, geosintetici, ecc.) che hanno consentito di arrivare ad oggi con vasta applicazione dell’Ingegneria Naturalistica. Non secondaria in questo processo è la crescente sensibilità ambientale a tutti i livelli tecnico-amministrativi e politico-sociali. Le maggiori tecniche di Ingegneria Naturalistica utilizzate sono: - Semine, idrosemine e messa dimora di piante; - Stuoie organiche e sintetiche talvolta abbinate con reti; - Viminate e gradinate vive; - Palificate e grate vive in tronchi; - Palizzate; - Graticciate; - Briglie in legname e pietrame; - Gabbionate e materassi rinverditi; - Terre rinforzate verdi; - Opere paramassi e paravalanghe in terrapieno rivegetato con inerbimenti e specie arbustive.
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