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Proposte e Soluzioni
  • Sopralluoghi e Progettazioni

    In presenza di pendici con potenziali pericoli di caduta massi, frane o valanghe, è di importanza fondamentale, per la stesura di un serio progetto di consolidamento, la raccolta dei dati inerenti alla situazione di fatto.

    Sulla base dei dati raccolti, mediante sopralluoghi, rilievi fotografici e planimetrici è possibile procedere alla definizione ed al dimensionamento degli idonei interventi di consolidamento da effettuare.

  • Disgaggi e Demolizioni

     La fase propedeutica ad ogni intervento di messa in sicurezza di pareti rocciose consta nella bonifica, demolizione ed eventuale abbattimento dei volumi rocciosi giacenti in condizioni di equilibrio precario o potenzialmente instabili.

    Questo tipo di “pulizia” può essere eseguita a seconda dei casi mediante l’utilizzo di leve manuali, attrezzature idrauliche, agenti chimici non esplodenti o con l’utilizzo di materiale esplosivo.

  • Reti e Pannelli

    In presenza di pendici con potenziali pericoli di caduta massi, frane o valanghe, è di importanza fondamentale, per la stesura di un serio progetto di consolidamento, la raccolta dei dati inerenti alla situazione di fatto.

    Sulla base dei dati raccolti, mediante sopralluoghi, rilievi fotografici e planimetrici è possibile procedere alla definizione ed al dimensionamento degli idonei interventi di consolidamento da effettuare.

    Nei casi in cui la forza di coesione viene a mancare e si verificano disarticolazioni e sgretolamenti su pareti rocciose, si rendono indispensabili gli interventi di consolidamento attivo, mediante la posa in opera di reti metalliche e/o pannelli in fune che restituiscono immediatamente la compattezza alle pareti interessate.

    Queste realizzazioni si adattano perfettamente alle più svariate situazioni geotecniche ed ambientali garantendo il contenimento del materiale litoide di piccola, media e grande pezzatura.

    Anche in presenza di terreni sciolti è indicato l’utilizzo di questo sistema di consolidamento previo il posizionamento di biostuoie naturali o sintetiche con la possibilità di inerbimento della superficie interessata mediante tecniche di ingegneria naturalistica.

     

    Posa reti - 1^ fase

    Posa reti - 2^ fase

    Posa reti - 3^ fase

    Rete - Giunzione teli

    Rete metallica

    Pannello a maglia quadrata

    Pannello ad anelli

    Posa pannelli

  • Paramassi e Paravalanghe

    In presenza di pendici con potenziali pericoli di caduta massi, frane o valanghe, è di importanza fondamentale, per la stesura di un serio progetto di consolidamento, la raccolta dei dati inerenti alla situazione di fatto.

    Sulla base dei dati raccolti, mediante sopralluoghi, rilievi fotografici e planimetrici è possibile procedere alla definizione ed al dimensionamento degli idonei interventi di consolidamento da effettuare.

    Le barriere verticali ad alto assorbimento di energia, sia elastiche, composte da pannelli di rete in fune, che rigide, formate da funi continue longitudinali e rivestite da rete metallica, costituiscono le più affidabili forme di difesa passiva contro la caduta di massi e valanghe.
    Grazie alla loro modularità costruttiva sono trasportabili anche per via aerea, ed assemblabili in tempi rapidi. 

     

    Posa reti - 1^ fase

    Posa reti - 2^ fase

    Posa reti - 3^ fase

    Rete - Giunzione teli

    Rete metallica

    Pannello a maglia quadrata

    Pannello ad anelli

    Posa pannelli

  • Perforazioni e Ancoraggi

    Il distacco di placche rocciose ed i conseguenti movimenti franosi possono essere impediti trasferendo parte delle tensioni gravitazionali su ancoraggi costituiti da barre o trefoli in acciaio ad altissima resistenza.

    Questi vengono inseriti all’interno di fori realizzati mediante l’uso di particolari perforatrici, sino al substrato maggiormente coeso e poi solidarizzati con miscele di acqua, cemento ed additivi.

      

    Ancoraggio in barra

    Ancoraggio in fune non protetto

    Ancoraggio in fune protetto

    Ancoraggio in pendice

    Ancoraggio in sommità

    Ancoraggio puntuale in barra

    Barra dywidag diam. 26,5

    Imbrago masso 

  • Ingegneria naturalistica

    La sistemazione idrogeologica nelle zone montane è il settore in cui cent’anni fa è nato l’uso tradizionale di certe tecniche di assestamento dei versanti mediante l’utilizzo di tronchi, pietrame, ramaglie vive, ecc. Tali tecniche si sono successivamente sviluppate grazie alla disponibilità di nuovi materiali e tecnologie (polimeri collanti per idrosemine, geosintetici, ecc.) che hanno consentito di arrivare ad oggi con vasta applicazione dell’Ingegneria Naturalistica.

    Non secondaria in questo processo è la crescente sensibilità ambientale a tutti i livelli tecnico-amministrativi e politico-sociali.

    Le maggiori tecniche di Ingegneria Naturalistica utilizzate sono:

    - Semine, idrosemine e messa dimora di piante;

    - Stuoie organiche e sintetiche talvolta abbinate con reti;

    - Viminate e gradinate vive;

    - Palificate e grate vive in tronchi;

    - Palizzate;

    - Graticciate;

    - Briglie in legname e pietrame;

    - Gabbionate e materassi rinverditi;

    - Terre rinforzate verdi;

    - Opere paramassi e paravalanghe in terrapieno rivegetato con inerbimenti e specie arbustive.

     

    Collettore

    Gabbionate rinverdite

    Gabbionate - Sezione

    Gabbioni

    Palificata doppia mt.1,5

    Palificata doppia mt.2,0

    Palificata viva spondale

    Tab. Correlazione dissesto intervento

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